Under 19 Regionale e Giacomo Ravera: “Un’onore essere qui”

PESARO – “Sono molto contento e allo stesso tempo onorato di far parte dell’organico tecnico dell’Italservice Pesaro”.
Parla così il mister dell’Under 19 Regionale, Giacomo Ravera. Arrivato quest’anno alla corte del Pesaro, il neotecnico biancorosso non ha sicuramente avuto un inizio di stagione roseo. Prevedibile e previsto dai vertici dell’Italservice che con una squadra totalmente nuova e spesso sotto età nei vari confronti, ha affidato come task principale a Ravera quella di far crescere i ragazzi.


Sulla nuova realtà: “Si respira l’aria della Serie A e questo per me è una grande motivazione. Ringrazio ancora una volta mister Mascarucci per avermi dato questa opportunità ed aver fatto in modo che si concretizzasse, superando anche la distanza fisica tra Pesaro e dove vivo io. – racconta Giacomo Ravera – Sono rimasto piacevolmente colpito dalla passione per l’Italservice e anche dalla quantità di persone che ruotano attorno alla società. In questo modo, io come allenatore aposso concentrarmi esclusivamente sul mio lavoro. Colgo l’occasione ringraziare Pino e Daniele per tutto il supporto che mi danno”.

Per quanto riguarda il campo: “La preparazione e gli allenamenti sono stati purtroppo influenzati da una presenza non sempre ottimale, motivi scolastici, infortuni o addirittura per il maltempo. Siamo un po’ indietro nell’apprendimento del sistema di gioco che sto proponendo ai ragazzi e di conseguenza – continua – dobbiamo recuperare quanto prima il tempo perso per poter essere più sereni durante le partite”.


E ancora: “L’obiettivo generale per me è quello di far giocare e far crescere tutti i ragazzi, indipendentemente dal risultato. Quest’anno mi è stata affidata una nuova squadra Under 19 e stiamo disputando il campionato regionale. Troviamo squadre con giocatori spesso più grandi e maturi di noi e quindi ci sono delle ovvie difficoltà. So che per un ragazzo di 15 anni è dura affrontare un avversario di 19 ma bisogna sfruttare tutti gli strumenti opportuni per gestire la situazione. Per farlo però – conclude il mister – serve tempo, oltre che la disponibilità dei ragazzi ad imparare”.