Italservice, un settore giovanile fiorente. Il punto di metà stagione con Fabrizio Mascarucci

Fabrizio Mascarucci, Responsabile tecnico del Settore Giovanile dell’Italservice Pesaro

PESARO – L’inizio del 2025 rappresenta il periodo migliore per tracciare un bilancio con Fabrizio Mascarucci, responsabile tecnico del settore giovanile dell’Italservice Pesaro. Impegnato sia nella gestione tecnica del vivaio, che alla guida dell’Under 19, da Fabrizio riceviamo e pubblichiamo un’approfondita e accorata analisi di metà stagione, a 360 gradi.

“Innanzitutto, colgo l’occasione per salutare e augurare buon anno a tutti gli appassionati di calcio a 5 della nostra regione. Alla “mia” famiglia Italservice riservo l’abbraccio più stretto. Il giro di boa, dopo qualche mese di attività, permette alcune considerazioni sull’andamento del nostro settore giovanile. Tutti noi sappiamo che questo è in verità un vero e proprio “anno zero”: al netto di qualche sacrosanta conferma, i quadri tecnici sono stati ampiamente rinnovati, un poderoso sforzo organizzativo e di risorse ha permesso di mettere ai nastri di partenza ben 6 squadre nelle categorie agonistiche senza lasciare indietro nessun ragazzo e l’attività di base è stata rivoluzionata nel significativo tentativo di continuare a costruire dal basso.  

E’ stata una mole di lavoro non indifferente e la premessa rilevante di una progettualità che a oggi ci ha visto partire un po’ “con la rincorsa”: qualche errore si è commesso e me ne assumo la responsabilità ma molte scelte le rifarei. Ad esempio, il camp estivo in termini di senso di appartenenza, legame e cultura del lavoro è un’esperienza che ripeteremo. Ancora, avere tre squadre in Under 15 è un patrimonio umano e di crescita sportiva da non sottovalutare. Tutti i ragazzi, spesso sotto età, sono impegnati a mettere minuti di gioco nel motore, in partite di campionato che altrimenti non avrebbero mai giocato. Li osserviamo impegnarsi, esaltarsi o talvolta deprimersi per un risultato, e capiamo che a volte certi traguardi si nascondono nelle cose più semplici. L’intenzione è quella di spingerli a competere nel giusto grado di difficoltà, a portarli a mettere impegno e costanza per ottenere in cambio un’esperienza sportiva che li porti a migliorarsi. Nel principio dell’inclusività, i numeri tra settore agonistico e di base sono sempre più importanti, e testimoniano la creazione di qualcosa di importante per la società e i ragazzi. D’altro canto, manteniamo un occhio attento alle competizioni e il “focus” sul rendimento: le nostre squadre “Élite” in Under 15, 17 e 19 devono essere ambiziose, lottano e lotteranno fino in fondo per provare a eccellere nei rispettivi campionati, sempre con il rispetto e la cultura sportiva che ci deve contraddistinguere.  

I risultati a oggi? Inutile disquisire sulle posizioni in classifica delle varie squadre, a metà stagione nel bene e nel male non si è fatto nulla e sarebbe un esercizio sbagliato misurarsi solo su quelli. Piuttosto, occupandomi dell’aspetto tecnico e della crescita sportiva individuale dei vari ragazzi, sono consapevole che possiamo ancora fare molto per migliorarci. Sono sempre i dettagli che fanno la differenza e gli aspetti specifici da curare singolarmente, in un contesto di coordinamento generale sono tanti: sotto il profilo tecnico, tattico, atletico, di scouting, psicologico e motivazionale. E’ significativo, e un’ottima premessa, che per tutti gli allenatori tutto questo continua a essere uno stimolo, in un contesto di confronto continuo. Ci tengo anche a sottolineare un aspetto importante: a oggi il settore giovanile Italservice Pesaro è davvero un ambiente sempre più sereno a tutti i livelli e questo è un risultato prezioso. Nel rispetto dei ruoli, i problemi non devono mai diventare alibi, ognuno si guarda dentro per provare, per quanto di sua competenza, a risolvere o a dare il suo contributo. Quando si sbaglia, si prende nota, si alza la mano e si prova a far meglio, o quantomeno questa è la strada tracciata: mister, giocatori e macchina organizzativa.  

I miei ringraziamenti vanno innanzitutto alla famiglia Pizza: spero che il loro impegno possa venire, per quanto possibile, anche solo in minima parte ripagato nel vedere tutte quelle “tutine rosse” al palazzetto durante le partite della nostra prima squadra. A Moreno Bordoni va tutta la mia riconoscenza per la fiducia e il sostegno, nella non comune capacità e attitudine di farsi costantemente carico più degli oneri che degli onori, circostanza che non dimentico e che ne determina la statura. Infine, ovviamente, ringrazio la macchina “silenziosa” di un’organizzazione che parte dalla segreteria e arriva a tutti i team manager e collaboratori. Per tutti loro, davvero, ho finito gli aggettivi.

Infine, a ciascuno dei nostri ragazzi “batto un cinque” e mando un messaggio: che non diano mai tutto questo per scontato, che possano ogni volta arrivare al campo con stimoli intatti e nuovi. Nel loro massimo impegno, quando incontra la giusta gratificazione, trova significato il lavoro di tutti”.